Ridurre i costi, aumentare la qualità, migliorare i redditi e la competitività delle imprese agricole nel rispetto dell'ambiente.
Aumentare la sostenibilità ambientale tramite l’innovazione tecnologica, prevenire gli effetti nefasti causati dal surriscaldamento e dai cambiamenti climatici, tutelare l’ambiente e l’ecologia dei luoghi, fornire prodotti di qualità per i consumatori e nel contempo ridurre i costi di produzione per le imprese agricole, rappresentano le sfide per l’agricoltura del futuro.
A tali esigenze risponde l’agricoltura di precisione, ossia quell’insieme di tecnologie elettroniche, informatiche e di posizionamento che permettono di gestire la variabilità in campo, fornendo ad ogni pianta, al momento opportuno quello di cui ha bisogno per portare a termine le varie fasi fenologiche. Il tutto mirato a massimizzare le produzioni, aumentare o migliorare la qualità delle stesse, ridurre al minimo l’impatto antropico sull’ambiente tramite l’ottimizzazione degli input produttivi e l’eliminazione degli sprechi con conseguente guadagno sia per l’ambiente così come per l’agricoltore.
Tra le tecnologie utilizzate dall’agricoltura di precisione, ci sono i DDS acronimo di sistemi di supporto alle decisioni. Un impianto di centraline meteo e di sensori disposti in campo, connessi ad una rete informatica che permettono un monitoraggio continuo delle coltivazioni al fine di massimizzare i processi produttivi ed ottenere prodotti di qualità.
Tale sistema, tramite l’analisi di modelli previsionali della presenza in campo di piante infestanti, funghi e insetti parassiti nonché delle esigenze colturali, pedoclimatiche e idriche, consentono di dosare fertilizzanti, fitofarmaci ed acqua al momento giusto, in modo opportuno e preventivo, così da permettere una gestione sostenibile delle variabilità e di conseguenza ottenere importanti economie per l’azienda agricola. Questa tecnologia innovativa si basa sull’utilizzo di sensori, dei dispositivi che rilevano in tempo reale i dati reputati interessanti come ad esempio:
- le caratteristiche chimico-fisiche del terreno
- l’umidità atmosferica e del suolo
- l’intensità e la frequenza delle precipitazioni atmosferiche
- la temperatura meteo
- la vigoria della coltura
- la presenza o meno di vegetazione spontanea
Rilevazioni da utilizzare come indicatori per gestire lo svolgimento delle operazioni colturali, consentendo all’agricoltore di fissare aprioristicamente l’intensità di una lavorazione agronomica o la quantità di concime o dell’antiparassitario da distribuire in campo, così rispondendo rapidamente e al momento giusto alle esigenze imposte dalle varie fasi del ciclo colturale delle varie produzioni arboree o erbacee. Gestire la variabilità generata dall’ambiente di coltivazione tramite le rilevazioni effettuate dai sensori, significa quindi applicare con precisione in pieno campo, in modo conseguente e diversificato gli input chimici, meccanici e biologici, rispondendo alle esigenze fenologiche della coltura, nel rispetto per la sostenibilità ambientale, delle richieste di mercati e consumatori sempre più attenti e nel contempo generare risparmi economici per l’impresa agricola.