Agricoltura 4.0, un boost per i Distretti del Cibo

Strumenti di precisione per un monitoraggio continuo e puntuale su colture anche molto ampie: è questa l'anima dell'agricoltura di precisione, che la tecnologia ha portato allo stadio più evoluto, il cosiddetto 4.0. Questi sistemi di controllo potrebbero dare una forte accelerazione a uno strumento fortemente voluto e promosso dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali: i Distretti del cibo e del biologico.

Cos'è l'agricoltura di precisione 4.0

Quando si parla di agricoltura di precisione si fa riferimento a una serie di strategie e strumenti che permettono di rendere più efficace ed efficiente la qualità e la produttività delle coltivazioni. Ciò è possibile grazie a interventi mirati suggeriti da dispositivi capaci di controllare in tempo reale la qualità del terreno e le condizioni climatiche.

Si tratta di un'operazione preziosa, che permette agli agricoltori un importante risparmio di tempo e di denaro. Ad esempio, i sistemi di raccolta di dati e informazioni permettono di prendere decisioni mirate in caso di attacchi patogeni, arrivando a non trattare l'intero agro con una soluzione difficilmente adatta per tutte le piante. Con i sistemi dell'agricoltura di precisione è possibile intervenire in modo preciso e tempestivo solo sulle colture che ne hanno bisogno. Inoltre, è possibile impostare alert automatici per gli interventi in campo e controllare da remoto tutte le colture, specie in concomitanza con eventi atmosferici pericolosi per le colture.

Oggi si parla anche di agricoltura 4.0, un'evoluzione dell'agricoltura di precisione, resa possibile da dispositivi e strategie che mettono a sistema i dati e i sistemi di monitoraggio con il fattore umano per agire con ancora più attenzione su ogni necessità delle colture. I vantaggi sono enormi: la produttività del terreno aumenta; si abbattono i costi sulla manodopera necessaria in campo, che interviene solo quando necessario; si riducono gli sprechi di fertilizzanti e diserbanti, migliorando la sostenibilità delle colture.

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Cosa sono i Distretti del Cibo

Nel 2018 il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha presentato i Distretti del cibo, un nuovo strumento previsto dalla legge di bilancio per garantire ulteriori risorse e opportunità per la crescita e il rilancio a livello nazionale di filiere e territori. Sono distretti rurali e agroalimentari di qualità già riconosciuti o da riconoscere; localizzati in aree urbane o periurbane, caratterizzati da una significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree; sono caratterizzati dall'integrazione fra attività agricole e attività di prossimità. Inoltre, la legge prende in considerazione anche i cosiddetti distretti biologici, cioè che zone che presentano coltivazioni certificate. 

Questo strumento voluto dal Mipaaf mira a garantire lo sviluppo di tutto il territorio e non solo delle singole filiere. Per questo i Distretti dovranno operare in programmi di progettazione integrata territoriale. Il riconoscimento di questi sistemi territoriali è affidato alle regioni. In Puglia i Distretti del Cibo riconosciuti sono sette: il Distretto del Grano Duro, il Distretto del Cibo Alta Murgia, il Distretto del Cibo dell’Area Metropolitana, il Distretto Biologico delle Lame, il Distretto Bioslow delle Puglie, il Distretto Agroecologico delle Murge e del Bradano, il Distretto del Cibo Sud Est Barese. 

L'obiettivo è quello di dare impulso allo sviluppo delle eccellenze pugliesi nel settore agroalimentare attraverso un potenziamento delle attività agricole accompagnate da uno sviluppo locale sostenibile, coesione e inclusione sociale, salvaguardia del territorio e paesaggio rurale.

Ingredienti per la sinergia 

Da una parte c'è dunque l'agricoltura di precisione, che può traghettare i territori a vocazione agricola nel mondo dell'agricoltura 4.0, un universo in cui profitti più alti, marginalità e coltura di precisioni non sono favole, ma realtà concrete. Dall'altra ci sono sistemi territoriali che, messi insieme per vocazione produttiva, possono ridare slancio all'economia del comparto agroalimentare. Nel mezzo, la possibilità di un collegamento. 

I vari Distretti hanno la possibilità di diventare enti promotori di nuove idee e pratiche virtuose per un'agricoltura che ridia dignità economica ai suoi lavoratori e ai suoi territori, che elevi il concetto di eccellenza produttiva, rimanendo fedele alla qualità legata al Made in Italy, traino economico chiave per la ripartenza del nostro Paese.

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